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L'Arte della Spremitura a Freddo: Garanzia di Qualità

  • Immagine del redattore: credo2628
    credo2628
  • 14 lug 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 17 ott 2023

Nell'intricato universo dell'olio d'oliva, emerge una tecnica che si distingue per il suo impatto qualitativo sull'olio finale: la spremitura a freddo. Questa metodologia, più che un processo produttivo, rappresenta un impegno per l'eccellenza, un rito che celebra l'oliva nel suo stato più puro.


Nel cuore della spremitura a freddo, troviamo un meccanismo che permette di estrarre l'olio d'oliva senza l'uso di calore o prodotti chimici. Questa tecnica delicata e accurata ha un obiettivo chiaro: preservare l'integrità nutrizionale e organolettica dell'oliva. In particolare, elementi nutritivi essenziali come i polifenoli e la vitamina E restano intatti, offrendo un prodotto di superiore qualità rispetto ai metodi di estrazione termica.


Ulivo verde e biologico al tramonto

Tuttavia, la spremitura a freddo non è una procedura nuova o rivoluzionaria. Al contrario, è profondamente radicata nella tradizione dell'olivicoltura. L'origine di questa tecnica può essere rintracciata nelle antiche civiltà mediterranee, dove l'olio d'oliva era considerato non solo un alimento, ma un vero e proprio dono degli dei. Per preservare la sacralità di questo liquido dorato, venivano utilizzati metodi naturali e rispettosi della materia prima, tra cui la spremitura a freddo.


Oggi, in un mondo dove la produzione alimentare è spesso dominata da processi industriali, la spremitura a freddo rappresenta un baluardo di qualità e artigianalità. E' la scelta di chi crede in un olio d'oliva che rispecchi autenticamente la natura dell'oliva, che sappia raccontare la sua storia di sole, terra e passione.

Il Gusto della Spremitura a Freddo: Un Trionfo di Sapore


Viaggiare attraverso il mondo dell'olio d'oliva è un'avventura sensoriale che affonda le sue radici nel metodo di produzione, e uno dei metodi che risalta per il suo impatto sul sapore è la spremitura a freddo. Questo processo non solo mantiene intatte le proprietà nutrizionali dell'oliva, ma ne esalta anche le qualità organolettiche, portando sulle nostre tavole un olio con un gusto ineguagliabile.


Il gusto pieno e ricco dell'olio ottenuto dalla spremitura a freddo non è solo un piacere per il palato, ma un valore aggiunto alla nostra alimentazione. Accompagna piatti di vario genere, dal semplice pane tostato ai piatti più elaborati, donando loro un tocco di gusto e genuinità in più.

Ulivo verde e biologico al tramonto

Il Segreto della Spremitura a Freddo: Un Impegno per la Qualità


Non tutti gli oli d'oliva sono uguali. Quello che fa davvero la differenza è il metodo di estrazione utilizzato. E qui sveliamo il segreto: la spremitura a freddo. Questa tecnica, sebbene più laboriosa e costosa rispetto ad altre, è un impegno incondizionato verso la qualità, il sapore e le proprietà nutritive dell'olio d'oliva.


La spremitura a freddo si svolge a temperature inferiori ai 27°C. Questo processo delicato protegge le olive dal calore e dall'ossidazione, preservando i composti bioattivi delicati, come i polifenoli e le vitamine, che sono essenziali per i benefici nutrizionali e salutistici dell'olio.


Questo metodo, considerato un baluardo dell'autenticità e della tradizione, produce un olio che è un trionfo di sapore, aroma e colore. È un prodotto che esprime la purezza delle olive da cui proviene, senza compromessi.


Ma il segreto della spremitura a freddo non risiede solo nella tecnica, ma anche nelle persone che la adottano. Sono produttori che credono nella qualità, nella tutela del territorio e nella valorizzazione del prodotto. Sono custodi di un sapere antico, che tramandano di generazione in generazione con dedizione e passione.


Ecco perché, quando scegli un olio ottenuto con la spremitura a freddo, non stai solo scegliendo un condimento per i tuoi piatti, stai sostenendo un modo di fare agricoltura che rispetta la terra e il consumatore.


Aneddoti da non perdere

Il finto olio d'oliva

Durante la cosiddetta "Crisi dell'olio d'oliva" degli anni '80 in Spagna, alcune aziende vendevano un olio di semi di colza altamente tossico spacciandolo per olio d'oliva. Non è certo un aneddoto divertente, ma la risposta della popolazione lo è: da quel momento in poi, molte persone iniziarono a portare piccoli pezzi di pane nei negozi di alimentari per assaggiare l'olio prima di comprarlo, proprio come si fa nelle degustazioni di vino!

L'oliva che non voleva diventare olio

In una piccola azienda familiare nel cuore dell'Italia, si racconta la storia di un'oliva ostinata che, invece di cadere nel frantoio, rimbalzò fuori e colpì il proprietario dell'azienda dritto in fronte. Da quel giorno, quell'oliva è diventata una sorta di mascotte dell'azienda, conservata in un barattolo di vetro nell'ufficio del proprietario.

Il "ladro d'olio"

Nel XVII secolo, a Napoli, si racconta la storia di un uomo che aveva escogitato un modo molto ingegnoso per rubare l'olio d'oliva. Aveva addestrato un piccolo topo a correre giù per una corda nel deposito di olio d'oliva, con una piccola bottiglia legata al collo, per poi risalire con la bottiglia piena. Sfortunatamente per lui (ma fortunatamente per i proprietari dell'olio), il piano fu scoperto quando il topo decise di fare un pisolino accanto a una delle botti piene d'olio!

L'olio d'oliva e la divinità

Gli antichi Greci credevano che l'olivo fosse un dono della dea Atena. Quando la città di Atene fu fondata, ci fu una gara tra Atena e Poseidone per determinare chi avrebbe avuto l'onore di diventarne il patrono. Poseidone colpì una roccia con il suo tridente e ne fece sgorgare un cavallo. Atena, invece, fece nascere un olivo. I cittadini di Atene scelsero l'olivo per la sua utilità e valore, facendo di Atena la loro protettrice. L'aneddoto potrebbe essere un modo divertente per introdurre la lunga storia dell'olio d'oliva e il suo valore per le civiltà antiche.



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